Atef: “In Egitto sono stato vittima del razzismo come cristiano”

L’OPPOSTO GRANATA OSPITE DELLA TAVOLA ROTONDA DEL CARDUCCI SUL RAZZISMO

Si è svolta questo weekend presso l’istituto Carducci (indirizzo sportivo) la tavola rotonda sul tema “Il razzismo dello sport”.

A prendervi parte i rappresentanti di varie squadre ferraresi, oltre a singoli atleti, precisamente Mattia Soloperto, capitano della Bondi Pallacanestro Ferrara, l’allenatore di basket Maurizio Schincaglia, Riccardo Schiavina per la scherma e l’opposto Adel Atef della 4 Torri Volley Ferrara.

Quest’ultimo, come atleta straniero, ha portato la propria testimonianza in riferimento a un tema così delicato e, purtroppo, sempre di attualità in Italia come all’estero.

Atef si è innanzitutto complimentato con l’istituto Carducci per l’iniziativa e con gli studenti per il lavoro svolto, ha inoltre sottolineato come “ognuno debba perseguire il proprio fine personale per aiutare a creare uno spirito positivo all’interno dello sport che pratica. Io stesso sono stato vittima di episodi di razzismo religioso: come egiziano cristiano, per praticare sport, ero costretto a frequentare esclusivamente gli impianti delle chiese parrocchiali del mio paese. Ho vissuto questo limite come una sfida personale – ha precisato il giocatore granata – con l’intento di dimostrare che non possono esserci differenze basate sulla religione. Quando ho cominciato a praticare il beach volley ho trovato meno ritrosie e ostilità rispetto alla pallavolo tradizionale, tantè che sono stato chiamato anche nella nazionale egiziana. In quel momento mi sono sentito valorizzato per le mie qualità, a prescindere dal credo di appartenenza”.